La storia
Molti cambiamenti in questa edizione. Prima di tutto si rinnovano i presentatori, un uomo: Andrea Giordana, famoso per aver recitato nel “Conte di Montecristo”, nel ruolo di Edmond Dantes, è bravo ma è più attore che presentatore, mentre conduce il festival. E’ contornato da 2 brave vallette (Emanuela Falcetti e Anna Pettinelli) e da un altra, Isabel Russinova, che spera di presentare bene, peccato che per le tante “papere” sarà ribattezzata “Paperova”!. Dal Casinò presenta il solito impeccabile Daniele Piombi, con la figlia di Nino Manfredi, Roberta Manfredi. Per la prima volta anche la radio segue stabilmente tutte e tre le serate del Festival ed inoltre, oltre alle giurie normali, le canzoni sono votate anche dalla schedina del “Totip”, cioè una schedina simile a quella per le corse dei cavalli e il vincitore viene premiato durante la successiva “Domenica In”, il giorno successivo. Per la prima volta tutti usano il play back. I cantanti salgono a 36 da 30,come sempre 18 big (prima dovevano essere 14), senza bisogno di eliminazione e i “giovani” 18 (prima dovevano essere 16) che devono superare una selezione per arrivare a 8 canzoni. Grazie ad una gara della trasmissione “Domenica In”, vengono selezionati 3 giovani per Sanremo: Tiziana Rivale, Giorgia Florio e Alessio Colombini. Come sempre molti sono gli ospiti. Si va dalla musica Heavy Metal dei Saxon; il bravo brasiliano Toquinho e il grande cantante folk americano John Denver. Il grande ospite è l’ex-leader dei Genesis, Peter Gabriel,che durante la sua esibizione si dondola sul palco dell’Ariston, rischiando di cadere sugli spettatori. Inoltre, come sempre ci sono degli ospiti italiani: Pippo Franco, Raffaella Carrà, Nino Manfredi (che canta “Canzone pulita”, i cui introiti per la vedita del disco vanno alla ricerca sul cancro, accompagnato da 50 bambini) e i due vecchi “avversari” di battaglie di Sanremo, Domenico Modugno e Claudio Villa (che ha fatto la pace con Ravera ma da ancora i consigli come quello di rimettere l’orchestra e fare cantare la doppia esecuzione). C’è anche molta agitazione: gli operai delle case discografiche manifestano per il contratto di lavoro e anche gli industriali discografici protestano per la tassa data dal governo Fanfani, al 16%, diranno che nessuno si presenterà al Festival di Sanremo ma alla fine non sarà così. Il giornalista Nantas Salvalaggio prende di mira ancora Vasco Rossi, definendolo un drogato ma lui questa volta non risponde alla provocazione; risponde invece fra’ Cionfoli, (si dubita della sua vocazione), che querela Salvalaggio al “mitico” pretore di Sanremo del 1981, Michele Russo. Si danno tanti nomi per la vittoria: primo di tutti Gianni Morandi. Morandi ritorna alla grande, con un pezzo difficile ma molto bello e degno di se,”La mia nemica amatissima”, si vede a seguito sua una giovane e bella ragazza, molto procace, Serena Grandi; sembra un nuovo amore ma alla fine è lo stesso Gianni che confessa che era solo un rilancio per lui e un lancio per lei ma non c’era alcun rapporto, anche lei negli anni avrà la sua fama. Un altro favorito è Christian ,il solito bello, abbronzato e col sorriso aperto ,la sua canzone ha successo ma è molto melodica,”Abbracciami amore mio”. Si parla dei Matia Bazar, che portano una canzone meravigliosa, dal testo e dalla musica molto anni ’30,”Vacanze romane”. Il gruppo è cresciuto e suona un pop elettronico molto suggestivo e adattissimo alla bellissima voce di Antonella Ruggero ma neppure loro vinceranno. Si parla infine di colui che poi vincerà la classifica del Totip, il vero amato dagli italiani e che avrà un lancio all’estero davvero clamoroso: parliamo di Toto Cutugno, che porta “L’italiano”, una canzone che tratteggia con delicatezza l’italiano medio di quell’anno, citando anche il presidente Pertini. La vittoria finale va invece ad una giovane promessa, su cui nessuno scommetteva, Tiziana Rivale con la sua “Sarà quel che sarà”. Sicuramente una bella canzone ed una brava interprete, uscita (come si è detto) dalla selezione di Domenica In. Peccato che il suo successo non avrà seguito. Seconda è un altra giovane proposta, la brunetta Donatella Milani, che canta una canzone piuttosto semplice,”Volevo dirti”. La ragazza porta maglioni creati a maglia da sua madre, purtroppo anche la sua stella è destinata a spegnersi presto. La terza piazzata è la “veterana” del podio, Dori Ghezzi. La moglie di Fabrizio De Andrè, nonostante la tracheite che l’ ha presa d’assalto durante i giorni di Sanremo, è felicissima di essere considerata così tanto dalle giurie, soprattutto dopo il brutto rapimento che ha dovuto subire con suo marito. La sua canzone è davvero bella,”Margherita non lo sa”, tratta di una ragazza di cui Dori descrive le movenze. Partecipano inoltre vari artisti, esordienti in altre edizioni: Pupo, che porta però una canzone abbastanza semplice e senza contenuti,”Cieli azzurri”. Egli si dice abbia vinto 30 milioni al casinò e dirà poi di aver visto un cantante aver spaccato un tavolo con un pugno per essere stato eliminato; Marco Ferradini che porta invece una bella canzone,”Una catastrofe bionda” ma anche per lui la sua stella si spegnerà a questo Sanremo. Invece Sandro Giacobbe (“Primavera”) e Gianni Nazzaro”Mi sono innamorato di mia moglie”) portano pezzi molto melodici e poco considerati (Nazzaro arriva a Sanremo con la sua nuova moglie, dopo un rapporto coniugale confuso). Inoltre tornano, con alternata fortuna, i cantanti rivelatasi nel Sanremo del 1982: il frate Giuseppe Cionfoli, come si è già detto, con la sua “Shalom”, una canzone che descrive le bellezze del creato e vede ridimensionarsi la sua figura ad una folkloristica comparsa. Fiordaliso, che invece esplode, con una bellissima “Oramai”, che fa denotare la sua voce arrochita e la sua grinta. Stefano Sani che ci riprova con “Complimenti” ma tornerà nell’anonimato ed infine Viola Valentino, questa volta senza il marito Riccardo Fogli, che porta una canzone allegra e ballabile,”Arriva arriva”. Presente è ancora Zucchero Fornaciari, questa volta con una canzone meno melodica e più ritmata,”Nuvola”, ma il futuro blues-man è sempre visto nell’ombra. Questo Sanremo, per l’ultima volta per tanto tempo, presenta anche degli stranieri in gara: i soliti esponenti della disco music,i Passangers (“Movie stars”); Bertin Osborne che, con la sua “Eterna malattia”, raggiunge il record di 64 versi per una canzone ed infine il giovane Richard Sanderson, cantante del celebre film,”Il tempo delle mele”, che non si ripete con la sua “Stiamo insieme”. Un merito in più va alla bravissima e giovanissima, Amii Stewart, con “Working late tonight”; più avanti diventerà una “regina” della voce e tornerà come super-ospite a Sanremo, pur “accusando” il povero Baudo (che giustamente non si ricordava) di essere stato il presentatore di questa edizione (in verità è Andrea Giordana). Curiosa inoltre, è la presenza (come spesso in queste ultime edizioni) di legami di parentela: partecipa infatti Barbara Boncompagni, figlia di Gianni, con una divertente “Notte e giorno” ma non avrà molto successo come cantante e anche la sorella della seconda piazzata al Festival del 1981, Daniela Goggi, che forse sperava di bissare il successo di Loretta ma la sua “Dammi tanto amore”, è simpatica ma non è ammessa alla finale. Curiosità, sia Barbara Boncompagni e sia Daniela Goggi, hanno abbandonato le scene e fanno le mamme a tempo pieno. Infine c’è da notare la presenza di alcuni esordienti, alcuni esclusi o meno: Marco Armani, che passa al primo turno grazie ad una bella canzone “E’ la vita”; Brunella Borciani, che è brava ma non va in finale, con la sua “E la neve scende”; Nino Bonocuore (“Nuovo amore”) che è bocciato ma accumulerà alcune presenze a Sanremo, anche grazie alla sua “erre” particolare; Alessio Colombini (“Scatole cinesi” che è eliminato ma diverrà un bravo produttore; Flavia Fortunato, che va in finale con “Casco blu”, una canzone simpatica su una donna innamorata di un pilota automobilistico, che ci regalerà sempre ottimi pezzi nelle edizioni future, pur non raggiungendo mai il grande successo. Delle menzioni particolari le meritano altri esordienti. La giovane Sibilla, rivelatasi come violinista pazza in “Prova d’orchestra” di Fellini e seguita da Battiato. La sua “Oppio” sarà però bersaglio del play-back, difatti Sibilla crede di cantare sulla base ed esce così una terribile duplicazione di voci che decreta la sua bocciatura. La giovanissima e deliziosa Giorgia Florio, di cui si dice sia invaghito un giovane giornalista, che sfodera una vociona sensuale nella sua “Ti avrò”, una gran bella canzone, che va in finale. Anche la ragazza però avrà poco successo. Tra i bocciati c’è un autore di 36 anni, dopo una lunga gavetta, la cui canzone è amata dallo stesso patron Ravera, poiché gli ricorda la giovinezza, Amedeo Minghi. Minghi, con tanto di barba, canta “1950”, una canzone bellissima e amatissima (eseguita poi anche da Morandi) che parla del periodo della fine della guerra, visto da un giovane innamorato di una certa Serenella. La canzone non verrà capita ma Minghi avrà ampio modo di rifarsi in seguito, con questa e con altre canzoni a Sanremo. Ultima e clamorosa infine la presenza di Vasco Rossi, non compreso al penultimo posto, con “Vita spericolata”, l’inno di un certo tipo di gioventù, che decreterà a lui e alla canzone il successo mondiale. Vasco ha dormito per 2 giorni in una roulotte!
Canzoni finaliste
- Tiziana Rivale – Sarà Quel Che Sarà (Ferri, Fabrizio);
- Donatella Milani – Volevo Dirti (Milani, Pace, Fornaciari);
- Dori Ghezzi – Margherita Non Lo Sa (Avogadro, Prudente);
- Matia Bazar – Vacanze Romane (Golzi, Marrale);
- Toto Cutugno – L’Italiano (Minellono, Cutugno);
- Fiordaliso – Oramai (Depsa, Valsiglio, Fontana);
- Stefano Sani – Complimenti (Albertelli, Fornaciari);
- Gianni Morandi – La Mia Nemica Amatissima (Mogol, R.Bella, Morandi);
- Amii Stewart – Working Late Tonight (M. e G. Capuano, Boswell);
- Marco Armani – E’ La Vita (Armenise);
- Giuseppe Cionfoli – Shalom (Cionfoli);
- Giorgia Fiorio – Avrò (Ferrato, Menegale, Soffici);
- Flavia Fortunato – Casco Blu (Dicarlo, Massala, Eliop);
- Bertin Osborne – Eterna Malattia (Albertelli, Malepasso).