Cosa sarebbe Sanremo senza qualche scandalo? In attesa di scoprire quale sarà quella di quest’anno, ecco le controversie più memorabili scoppiate sul palco dell’Ariston
Sanremo, il Festival della musica, un appuntamento annuale con le canzoni più attese da tutti gli italiani, ma anche un palcoscenico che ha fatto da sfondo ad alcune delle controversie più incredibili e ancora oggi memorabili della storia della televisione italiana. In (quasi) 74 edizioni gli scandali non sono mai mancati, e hanno alimentato le pagine di cronaca e dello spettacolo delle riviste del nostro Paese, fino a diventare addirittura dei meme nell’epoca di Internet. Ma vediamo quali sono gli scandali che hanno fatto la storia di Sanremo e che vale assolutamente la pena ricordare.
Tutte le controversie più incredibili che si sono verificate sul palco del Festival di Sanremo
È delle ultime ore l’ultima situazione controversa che riguarda la prossima edizione di Sanremo: Jannik Sinner, neocampione degli Australian Open, ha rifiutato l’invito di Amadeus a partecipare come ospite a una serata del Festival, scatenando non poche discussioni e opinioni contrastanti, messe a tacere (almeno al momento) da un video pubblicato dallo stesso presentatore, il quale ha cercato di stemperare gli animi. Come detto in precedenza, gli scandali legati al Festival non sono mai mancati, ma vediamo quali sono stati i più clamorosi della storia.
Morgan e Bugo, Sanremo 2020
Un episodio molto significativo (e il più ricordato in assoluto) risale al 2020, quando Morgan ha improvvisamente modificato il testo della canzone eseguita insieme a Bugo, “Sincero”, trasformandola in una sorta di critica verso il compagno di palco. In risposta, Bugo ha deciso di lasciare il palco durante la performance, dichiarando in seguito: “Non potevo fare parte di quella messinscena, un musicista serio non può accettare certi comportamenti”. Morgan sembrava continuare ad accusare Bugo di aver “rovinato” la loro esibizione durante la serata dei duetti (accuse che Bugo ha sempre respinto), portando alla squalifica del brano. La disputa tra Morgan e gli organizzatori del Festival non si è esaurita lì. Durante l’edizione 2022 del Festival, Morgan ha utilizzato i suoi profili social per commentare le serate in diretta, condividendo anche questa dichiarazione: “Prima di morire, organizzerò un’edizione del Festival di Sanremo come direttore artistico. Quando ciò avverrà, non solo si sentirà un senso di liberazione da un’oppressione tirannica, ma, e sembra quasi incredibile, la musica tornerà ad essere al centro di questa nostra povera Patria”.
Ultimo contro la sala stampa e i giornalisti, Sanremo 2019
Un altro episodio di abbandono noto (e piuttosto recente) è quello di Ultimo, che nel 2019 si è piazzato al secondo posto con “I tuoi particolari” dietro a Mahmood, il quale ha ottenuto la sua prima vittoria con “Soldi”. La decisione della giuria di qualità e della sala stampa ha ribaltato sostanzialmente il risultato del televoto, il che ha irritato Ultimo non poco: dopo aver elogiato in modo ritenuto tiepido Mahmood come “il ragazzo” e aver ricevuto una reprimenda dalla sala stampa, ha criticato duramente i giornalisti (“Avete una settimana per sentirvi importanti e dovete rompere il c***o, tanto qualsiasi cosa io dica troverete qualcosa da ridire”). Alla fine della conferenza stampa, ha lasciato la Liguria nel cuore della notte, evitando la sessione fotografica di copertina con i primi tre classificati organizzata da TV Sorrisi e Canzoni.
Vasco Rossi e il microfono, Sanremo 1982
Nel 1982, durante la presentazione del brano “Vado al massimo”, Vasco Rossi sorprese tutti infilando il microfono in tasca e lasciando il palco, facendolo cadere poiché il cavo non era abbastanza lungo per raggiungere le quinte dell’Ariston. La Rai interpretò l’atto come una sorta di scherzo: “La sua intenzione era quella di passarlo al concorrente successivo”, si legge nella descrizione del video su RaiPlay. Tuttavia, si disse che fosse una protesta contro l’uso del playback, pratica comune negli anni ’80 ma oggi proibita nelle competizioni musicali. L’anno successivo, durante la performance di “Vita spericolata”, replicò quasi la stessa azione, lasciando il palco prima della fine del brano per mettere in evidenza l’uso del playback.
I Ribelli e la polizia, Sanremo 1966
Ancora più eclatante è l’episodio dei Ribelli che, in risposta al conservatorismo ancora diffuso in Italia che li etichettava come capelloni, si presentano in scena indossando lunghe parrucche. Dopo la loro esibizione, rifiutano di lasciare il palco per dare spazio a Iva Zanicchi, la concorrente successiva. Il risultato fu l’intervento della polizia e la sospensione della diretta televisiva. Purtroppo, non ci sono filmati d’archivio che documentino questo evento.
Pippo Baudo salva un presunto suicida, Sanremo 1995
È il 23 febbraio del 1995 e in tv va in diretta una serta di Sanremo quando, dalla balconata dell’Ariston, un individuo di nome Pino Pagano minaccia di lanciarsi giù. Oltre 16 milioni di italiani rimangono con il fiato sospeso fino a quando Pippo Baudo non riesce a raggiungerlo per convincerlo a desistere. Fortunatamente, ci riesce. Si scoprirà in seguito che l’uomo che voleva precipitare nel vuoto non era senza lavoro ma ambiva soltanto a diventare famoso, come confesserà in un’intervista a Vanity Fair. Dopo quell’incidente, si esibisce in alcuni locali dell’Emilia, incide un album prodotto da Umberto Maggi (ex bassista dei Nomadi), per poi ritornare nell’anonimato.
La finta gravidanza di Loredana Bertè, Sanremo 1986
Loredana Bertè si esibisce in “Re” (composta da Mango) indossando un miniabito in pelle nera di Gianni Versace e mostrando un pancione. Ebbene, non si tratta di una gravidanza reale, ma di una dichiarata provocazione. Ad accompagnarla, due ballerine anch’esse fingendo di essere incinte. La scena provoca un tumulto, ma il messaggio è chiaro: durante la gravidanza, una donna non è debole, ma una potenza della natura.
La clamorosa rivelazione di Mario Appignani, detto “cavallo pazzo”, Sanremo 1992
“Questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali!”. È il 1992 e l’edizione numero 42 della kermesse inizia con una delle intrusioni più celebri nella sua storia festivaliera. Il “responsabile” è Mario Appignani, la “vittima” Pippo Baudo, che affronta l’incidente con grazia: “Purtroppo è un tipo un po’ eccentrico che si unisce a noi quando organizziamo queste manifestazioni in diretta. Ma la vita è bella perché è piena di sorprese, e queste situazioni rendono la serata divertente e imprevedibile”. Nel frattempo, Appignani, non nuovo a questo tipo di gesti, viene allontanato dal palco da una decina di persone.
La protesta dell’orchestra, Sanremo 2010
È l’anno in cui Valerio Scanu trionfa con “Per tutte le volte che”. In finale troviamo anche Marco Mengoni, vincitore di X Factor, con “Credimi ancora”, e il trio composto da Pupo, Luca Canonici e Emanuele Filiberto con “Italia amore mio”. Mentre Antonella Clerici annuncia gli esclusi, iniziano i fischi. Quando viene annunciato che Malika Ayane e “Ricomincio da qui” sono fuori dalla competizione, i membri dell’orchestra lanciano gli spartiti in aria in segno di protesta. Dal pubblico si sentono anche qualche grido di “vergogna!”.