Mentre aspettiamo di scoprire quali emozioni ci riserverà la terza serata del festival di Sanremo, ricordiamo i momenti più belli, ma anche più assurdi della seconda. Dal potente monologo di Giovanni Allevi che ha emozionato il pubblico e Amadeus, alla “scenetta” discutibile che ha reso John Travolta protagonista di un ballo da “festa di compleanno”. Ecco quali sono stati i momenti più memorabili.
Il pubblico impazzisce per Giorgia, che è la co-conduttrice della seconda serata. L’artista affianca Amadeus nella conduzione e insieme mostrano una grande sintonia e complicità, ma è quando rimane da sola sul palco che il teatro inizia a vibrare. Giorgia canta le sue canzoni più belle riportandoci indietro negli anni e a quando lei stessa vinse il Festival. Una grande voce che si conferma come sempre capace di scatenare emozioni uniche. L’esibizione finisce con un mega applauso e con la standing ovation del pubblico. La cantante si apre anche a confessioni particolari, che sanno di rimpianti e di paure che l’hanno allontanata in passato dal fare le giuste scelte. “Una volta sono stata invitata a cantare ad un concerto tributo per Michael Jackson, lui sarebbe stato in prima fila. Non volevo prendere l’aereo, va bene? Mi vergogno a dirlo. Sono molto pentita. Poi ne ho fatta un’altra, la dico? Dissi no ad un duetto con Michael Buble, non so quali motivazioni filosofiche ho addotto, sono stata proprio una cretina“, ha raccontato la cantante.
Amadeus presenta Giovanni Allevi e ancor prima che appaia accanto al conduttore, il pubblico è già emozionato, per l’intro e per la grande attesa di riascoltarlo dopo il periodo buio che ha vissuto. L’artista, visibilmente emozionato, si racconta e fa delle bellissime riflessioni sulla gratitudine e l’amore per la vita nonostante il dolore. “Non suono più il pianoforte davanti a un pubblico da quasi 2 anni. Nel mio ultimo concerto alla Concert House di Vienna il dolore alla schiena era talmente forte che all’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello e non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi pesantissima, ho guardato il soffitto con la sensazione di avere la febbre a 39 per un anno consecutivo. Ho perso molto, il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze. Ma non la speranza e la voglia di immaginare. Era come se il dolore mi porgesse anche inaspettati doni“, ha detto. “Non so cosa darei per suonare davanti a 15 persone“.
Dargen D’Amico porta a Sanremo una melodia che invita al ballo, ma anche alla riflessione, una riflessione utile non solo a se stessi ma al mondo intero, soprattutto a quella parte di mondo dove non si vive, ma si sopravvive. La canzone è molto orecchiabile, rimane in testa, ma il testo ci rimane soprattutto nel cuore e nella pancia. “Quando ho sentito ‘politico’ vicino a me mi sono preoccupato. Io ho fatto tante cazzate, ho commesso tanti peccati anche gravi ma mai ho pensato di avvicinarmi alla politica”. “Non volevo essere politico“. “Io ti ho sentito solo umano” gli risponde Diodato, che già da prima aveva detto: “È un piacere presentare Dargen, ne sono davvero felice soprattutto dopo quello che ha detto ieri sera su cui sono assolutamente d’accordo“. “Ero semplicemente guidato dall’amore e dalla sensazione che siano sempre di più le cose che abbiamo in comune… e su quelle vorrei concentrarmi”, ha concluso Dargen.
L’attore, presentato da Giorgia balla insieme ad Amadeus sulle note di Grease e poi Pulp Fiction, tutto molto simpatico, ma è fuori dal teatro che la carriera da attore sparisce e John si trasforma in animatore turistico. L’attore insieme a Fiorello e Amadeus esegue i passi del ballo del “qua qua”, ma perché questa scelta? Se lo sono chiesti gli spettatori e i giornali. “Una cosa ridicola”, “Una grande carriera cancellata”, “un messaggio nascosto?“. Fiorello in studio a VivaRai2 con Amadeus ammette: “Abbiamo fatto una delle gag più terrificanti della storia della televisione italiana” e il conduttore: “Ecco, è la fine delle nostre carriere, quella di Travolta sicuro“.
Uno dei momenti più belli della seconda serata è quando alcuni attori della serie Mare fuori iniziano a leggere una serie di parole che raccontano il modo giusto di amare. Il testo è di Matteo Bussola e le parole sono: “Ascolta, accogli, accetta, impara, verità, accanto e no”. Dopo aver letto la parola, ogni attore ha recitato un breve ed emozionante e testo, eccoli tutti qui:
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