Mettendo a confronto le pagelle redatte dalle varie testate si possono notare divergenze inaspettate, soprattutto per quanto riguarda i voti ad alcuni degli artisti più in vista
Guardare la prima serata di Sanremo implica assegnare, volontariamente o meno, dei giudizi alle canzoni che si sentono per la prima volta. Lo fanno tutti, dagli appassionati a chi si segue il festival solo per dare un minimo di senso al delirio che ogni anno arriva sui social media. I più propensi a scrivere un voto al termine di ogni esibizione sono però i giornalisti, sempre pronti a far uscire il classico “pagellone” sulle testate per le quali scrivono, a prescindere dal fatto che si occupino di musica con regolarità o no. I giudizi possono essere più o meno ironici e concentrarsi su aspetti diversi, come il ritmo, il testo, la presenza scenica, l’abbigliamento ecc.
Io in questo momento quando mi dicono che non sono un critico musicale e che posso smetterla di fare le pagelle #Sanremo2024
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Quest’anno i voti dati dalla stampa agli artisti che si sono esibiti nel corso della prima serata del Festival di Sanremo tendono a divergere parecchio da una testata all’altra. Solo pochi cantanti sono riusciti a mettere (quasi) tutti d’accordo in positivo o in negativo, segno che questa edizione potrebbe avere il potenziale per essere imprevedibile e tenere con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto.
Il brano di Annalisa è un futuro tormentone da bocciare o promuovere? Ecco cosa dicono i voti
Quello di Annalisa è uno dei migliori brani in gara, è appena sufficiente o è da bocciare a occhi chiusi? Limitandosi a prendere in esame i voti della stampa è impossibile arrivare a una conclusione univoca perché si spazia dalla stroncatura senza appello all’elogio. Il giudizio più severo è quello di Open, che non ha esitato a dare tre e a parlare di “allegria trash a buon mercato che può interessare solo a chi nella musica cerca intrattenimento vacuo, basso, vuoto”.
Per Rolling Stone, “Sinceramente” è un brano da sei e mezzo, leggero e con delle sonorità da tormentone estivo. Anche per il Quotidiano Nazionale la canzone è destinata a essere trasmessa di continuo in radio, però le dà un voto più generoso: un bell’otto.
Il ritorno dei Negramaro è stato all’altezza delle aspettative?
Il ritorno dei Negramaro a Sanremo non ha entusiasmato tutti. Certo, di stroncature grosse da parte della stampa non ne sono arrivate (in tal senso gli utenti dei social sono stati meno generosi), però non sono mancate delle sufficienze stiracchiate, come quelle assegnate da Oggi, Rockol e Open. Molto più entusiasta il giudizio di Sky TG24, che ha assegnato nove al brano “Ricominciamo tutto” e ha definito il testo “uno scrigno di citazioni”. Nella maggior parte delle altre pagelle il voto dato al gruppo salentino si aggira tra il sette e l’otto.
Il “punk” dei La Sad ha convinto?
Anche i La Sad hanno diviso parecchio la stampa. Nonostante il look aggressivo, il terzetto si è presentato sul palco dell’Ariston con un brano più tranquillo del previsto, al quale non sono state risparmiate critiche anche piuttosto aspre. Oggi ha dato quattro alla canzone e ha definito i La Sad “i punk dell’oratorio”. Per Panorama, che ha assegnato lo stesso voto, “il punk non è una cresta in testa” e “il pezzo e l’interpretazione rimandando ai provini di X Factor”. Io Donna è sceso a tre e ha parlato di “Bustier di ossa, capelli punk, stonature e fiati corti che tracimano nell’epico stile La Corrida”. Molto più entusiasta il giudizio di Open, secondo il quale “Autodistruttivo” è un brano da 8,5 e La Sad rappresentano una “generazione emarginata, che non ci sta, intristita dai meccanismi diabolici che regolano una società che loro combattono con la loro musica”. Tra questo elogio e le stroncature ci sono varie testate che hanno preferito tenersi lontani dagli estremi e assegnare voti compresi tra il sei e il sette e mezzo.
Diodato non è riuscito a mettere tutti d’accordo
Diodato potrebbe quasi rientrare nella cerchia degli artisti che hanno conquistato tutti, se non fosse per il parere negativo di Rolling Stone. La testata ha dato cinque e mezzo a “Ti muovi” e l’ha definito un brano fin troppo tradizionale, anche se musicalmente più valido di altre canzoni in gara. Insomma, in questo specifico caso più che la tecnica è stata la mancanza di coraggio a risultare penalizzante per Diodato.
Neppure la regina della classifica parziale è esente da voti bassi
Pure nel caso di Loredana Bertè, la cantante che occupa la posizione più alta della classifica provvisoria, non sono mancate delle divergenze tra i vari giornalisti. Per quanto nessuno abbia bocciato la sua “Pazza”, non tutti l’hanno ritenuta da 10 come Rolling Stone e Rockit e neppure da nove come Io Donna. Il voto più comune è stato sette/sette e mezzo, ma qualcuno è sceso anche più in basso.
TGcom24 si è fermato a sei e mezzo e ha parlato di “alcune imprecisioni” che non hanno reso giustizia al brano. Il giudizio più severo è stato quello di Sky TG24, che non si è spinto oltre la sufficienza politica.
Una “Tuta gold” da brividi? Sì, ma non per tutti
Stavolta neppure Mahmood è riuscito a mettere tutti d’accordo. La sua “Tuta gold” ha ottenuto dei voti alti da varie testate, ma non è mancata un’insufficienza, seppur lieve (cinque e mezzo). A darla è stato Panorama, che ha parlato di “una canzone che non spicca il volo” e ha detto con chiarezza che stavolta di “brividi” non ce ne sono stati. Ben più generosi i giudizi di Rolling Stone (nove), Open (otto), Io Donna (nove), Fanpage (otto), Rockol (otto) e Oggi (otto). Altre testate hanno accolto più tiepidamente il brano, con voti compresi tra il sei e il sette e mezzo.
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